Perché una web-radio
di Salvatore Colazzo e Ada Manfreda
Siamo due docenti universitari di Pedagogia Sperimentale che si occupano di community studies, interessati ad approfondire modalità innovative di fare ricerca. Abbiamo ritenuto giunto il momento – a seguito delle riflessioni sin qui maturate – di avviare una web radio, a supporto dei processi di ricerca, di formazione alla ricerca e di restituzione e diffusione degli esiti di queste attività.
In omaggio alle attività editoriali pregresse l’abbiamo chiamata Amaltea Web-radio.
Intendiamo proporre sia trasmissioni live che podcast.
Il live ha la spontaneità del “qui e ora”, il podcast è più costruito, prevedendo il montaggio, l’editing, che introducono un elemento riflessivo, prezioso quando, attraverso la web radio, si voglia fare, contestualmente alla comunicazione, anche ricerca e didattica.
RadioAmaltea è immaginata infatti come una iniziativa di servizio alle attività del gruppo di ricerca, che coordiniamo, impegnato sui temi dell’innovazione sociale in realtà periferiche e marginali, alle prese con problemi derivanti dallo spopolamento, dalla insufficiente presenza di servizi, da varie forme di povertà (compresa quella educativa), da un affievolimento della coesione sociale.
Riteniamo che una web radio così concepita possa essere un utile strumento d’accompagnamento della ricerca-azione, entrando anzi a pieno titolo nel complesso processo dell’attivazione delle comunità oggetto di indagine.
In cosa consiste il valore aggiunto di una web radio in un contesto di ricerca sociale?
Nel fatto che implica la voce, introducendo un elemento emotivo-affettivo altrimenti escluso, e che questa voce possa essere plurale, dialogica. In una trasmissione radio conta non solo ciò che si dice, ma anche il come lo si dice. In quel “come” vi sono tante informazioni che nessuna trascrizione su carta potrà mai restituire. Essa inoltre può far circolare la ricerca in modo accessibile nei contesti comunitari, integrando ancor più il novero dei ricercatori professionisti nel contesto di indagine. Live e podcast possono rilanciare nuclei tematici inscritti nelle rappresentazioni comunitarie per approfondirli, metterli in dialogo con altre realtà e prospettive, innescando processi generativi di rielaborazione e trasformazione.
La nostra web radio è affiancata da un canale facebook e da un canale instagram, che intendono raccogliere le reazioni di un pubblico che, interagendo coi contenuti fruiti, contribuisce all’amplificazione del senso, arricchendo di ulteriori voci quanto proposto all’attenzione collettiva. Le trasmissioni live sono affiancate da un canale whatsapp per un’interazione in tempo reale con il pubblico.
Una web radio come la nostra è pensata per enfatizzare la dimensione relazionale della ricerca sociale, per come noi la immaginiamo.
Ci proponiamo, infatti, di includere nelle nostre trasmissioni, nei nostri podcast, anche la voce di esperti, di rappresentanti istituzionali, di membri di associazioni impegnate a vario titolo sui territori e in contesti sociali. Ciò anche al fine di creare connessioni fra realtà a scale differenti, consentendo un allargamento dello sguardo ad una pluralità di modi di leggere i problemi.
Per noi una web radio è un pensare attraverso il fare; creando degli artefatti, siamo sicuri di poter far evolvere la nostra comprensione della realtà. Ma anche di un fare che diventa via via più esperto nel corso del tempo. C’è un detto salentino che rende bene l’idea: “la pratica ti mette in pratica”, che equivale a dire che l’esperienza rende sempre più capaci di fare le cose. Facendo la web radio, si diventa sempre più efficaci nella tecnica dell’intervista, si ha l’opportunità di riflettere sul suo portato ai fini della ricerca sociale e su quanto gli esiti di una ricerca dipendano dalla capacità del ricercatore di porre domande e di ascoltare l’interlocutore.
Una web radio è quindi anche un laboratorio in cui si può fare apprendistato alla ricerca. Per tale ragione RadioAmaltea è aperta all’apporto di studenti, di dottorandi e di ricercatori junior; è nostro proposito raccogliere le riflessioni da loro offerte per ragionare sull’esperienza che vanno facendo nella web radio e sulla capacità che l’esperienza della web radio ha di contribuire a migliorare le loro competenze di ricerca.
Si comprende anche che restituire una ricerca in forma di podcast impone di porsi significative questioni metodologiche e delicate problematiche deontologiche.
In un podcast si parte da materiale sonoro che va selezionato, montato accanto ad altro materiale sonoro, intercalato eventualmente da brevi momenti musicali. Tutto significa, ciò implica una responsabilità che deve essere agita con consapevolezza. Ma a monte c’è anche la scelta delle testimonianze a cui dare voce. Non trascurando che tra queste testimonianze ci può anche essere il paesaggio sonoro, che non è mai uno sfondo, contesto e co-testo.